Le informazioni e le foto riportate nel sito, sono antecedenti al DPCM del 22 Marzo 2020

Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga

Il territorio del Parco

Fra le cime e le verdi valli del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga troverete una natura rigogliosa e protetta come un prezioso forziere da cui rimarrete incantati.

Il Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga si estende in un vasto territorio di circa 150 mila ettari, che comprende tre regioni, oltre all’Abruzzo infatti incornicia i panorami di Marche e Lazio.

La sua costituzione risale al 1991, quando si decise di preservare i tesori naturali presenti con una struttura amministrativa in grado di tutelare l’ambiente e l’ecosistema presenti nel territorio del Parco, in cui si trovano esemplari protetti e rari, che è necessario salvaguardare e monitorare.

Un percorso quello del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga che si snoda in 80 diversi itinerari distribuiti entro gli 11 distretti turistico culturali presenti al suo interno, ognuno con il suo tesoro nascosto da scoprire escursione dopo escursione.

Gli 11 distretti del Parco

Partendo dal territorio più a nord del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga si incontra per primo il distretto Dei Due Regni, in cui si trovano I Monti Gemelli (Campli e dei Fiori) separati dalle Gole del fiume Satinello e caratterizzati da interessanti fenomeni carsici.

La Via del Sale è invece il territorio marchigiano del Parco, in cui ammirare rigogliose foreste come il Bosco di San Gerbone e i piccoli borghi in pietra tipici della zona. Il distretto conosciuto come Cascate e Boschi si snoda in un ampio percorso fra faggette e cascate, in cui i cervi e altri mammiferi di medie dimensioni trovano un habitat perfetto in cui vivere.

Sorgenti del Tronto è il distretto laziale, in cui spicca il Monte Gorzano, vetta maggiore dei Monti della Laga.

La Strada Maestraè il distretto centrale del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, in cui il fiume Vomano unisce i due complessi montuosi che danno il nome al Parco: uno degli itinerari più famosi del distretto è conosciuto con lo slogan 70 km in 7 giorni, e richiama ogni stagione escursionisti che amano scoprire la natura giorno dopo giorno. Alta Valle Aternoè in territorio aquilano, in cui si trovano vasto boschi e faggette e pascoli e campi coltivati, soprattutto cereali e una tipologia di ortaggio ormai quasi scomparsa, la pastinaca.

Nella zona di Teramo si estende il distretto della Valle Siciliana, in cui si trova il famoso Santuario di San Gabriele, meta di pellegrinaggi provenienti da tutto il mondo. L’Amministrazione dell’Ente Parco è situata nel distretto di Alte Vette, in cui si trova l’altopiano di Campo Imperatore, uno spettacolo di antichi ghiacciai, morene e flora e fauna unici al mondo. Le Terre della Baroniaconservano ancora le tracce del passato rurale e si trovano campi coltivati fin dall’epoca Medioevale. Il distretto di Grandi Abbazie, come dice il nome, è caratterizzato dagli antichi edifici religiosi che riempiono il paesaggio di suggestioni e panorami in cui la natura si fonde con l’opera umana, favorendo la meditazione. Infine la Valle del Tirino è caratterizzata dai corsi d’acqua e dal fiume Tirino da cui prende il nome.

L'ippovia del Gran Sasso

Il trekking a cavallo è uno dei modi per godere pienamente un itinerario naturalistico come quello che si snoda fra le valli e i sentieri del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga. L’ippovia del Parco comprende un anello di 450 chilometri, fra sentieri e antiche mulattiere recuperate per consentire ai turisti di scoprire scorci di rara bellezza da prospettive differenti, respirando profumi che il mondo moderno e civilizzato spesso ci impone di abbandonare.

Flora e fauna del Gran Sasso

All’interno della vastissima area del Gran Sasso vivono oltre duemila specie differenti di piante, presenti non solo alle quote più basse ma anche a quelle più elevate. E proprio alle quote più alte si trovano alcuni esemplari floristici tra i più preziosi, come quelli rimasti imprigionati tra i ghiacci delle vette più alte. Sempre alle vette più alte è possibile vedere specie quali la stella alpina, la viola della Majella, il Genepì appenninico.

Scendendo alle quote più basse troviamo invece molti alberi quali abete, tiglio, frassino, olmo, ma anche mirtillo in gran quantità.

Passando alla fauna, famosissimo è il camoscio d’Abruzzo, ma anche il lupo appenninico, l’aquila reale, il falco pellegrino, il gufo reale, l’orso bruno marsicano.

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